L’inizio di un percorso di riscoperta e valorizzazione
di un luogo di comunità.
Un’opera multidisciplinare site specific
restituita al pubblico sotto forma di performance live.
Land art, sound design e narrazione dialogano
tra loro e con il territorio.
Le Laouziere di San Pietro Monterosso è un sito di cave di ardesia che tra il XVII e il XX secolo hanno rappresentato un nucleo fondamentale nella vita lavorativa e sociale della Valle Grana. In oltre tre secoli diedero lavoro a intere famiglie e materiale per la costruzione delle strutture tradizionali dell’architettura alpina sud-occidentale.
La fine della loro attività arrivò nel 1984.
Il sentiero escursionistico verso le cave si sviluppa da San Pietro di Monterosso dove arrivando poco prima della chiesa a destra c’è il primo cartello di indicazioni verso la prima borgata abitata dai cavatori: la Combetta.
Dalla Combetta con una strada forestale pianeggiante si raggiunge la seconda borgata dei cavatori: Fougirous. Da qui si prosegue sul sentiero balcone sulla Val Verde che vi porterà alla prima cava. Da qui per concludere l’anello si scende verso la strada asfaltata che sale a Frise e si rientra verso Saretto. Sul percorso del ritorno, dove un tempo finiva la teleferica trovere la land art di Johannes Pfeiffer “Sulla via del ritorno”. Da qui brevemente si rientra a San Pietro proseguendo per la via asfaltata.
Dettagli tecnici: 5.2 km circa (anello), 280 mt d+, scarica la traccia gps qui: gpx cave di ardesia
Dal 2007, l’Ecomuseo Terra del Castelmagno tutela e valorizza la “Terra” in cui nasce: la Valle Grana. Terra come paesaggio, superficie, territorio geografico lavorato dall’uomo ma anche come luogo caratterizzato da una cultura specifica, da stili e abitudini di vita, da una e tante comunità.
All’interno di questo mondo, sempre con un occhio puntato all’universo circostante, l’Ecomuseo intende realizzare una residenza d’artista, ovvero un processo di scambio artistico e di valorizzazione di un sito fortemente connotato per la sua essenza materica ed emozionale: le Laouziere, antiche cave di pietra di San Pietro Monterosso. Da luogo di lavoro e attività produttiva, le antiche cave diverranno oggetto di ricerca e sperimentazione, proiettate verso uno scenario futuro in cui saranno luogo di fruizione turistica e produzione artistica, nei principi della sostenibilità e della tutela del paesaggio e del territorio.
La residenza è stata raccontata da una mostra fotografica di Progetto HAR, che nel 2020 ha realizzato un reportage delle cave e di alcuni momenti della residenza. L’esposizione, curata da Ober Bondi, presidente di Progetto HAR.
La mostra è articolata in tre sezioni: la prima, dal titolo Le cave, cosa resta, sarà dedicata alla memoria, con quindici scatti in bianco e nero che riportano il visitatore al tempo in cui le cave erano attive; la seconda, I colori del buio, proporrà sedici fotografie a colori che permetteranno di compiere un viaggio tra i colori delle cave. La terza, infine, intitolata La residenza | reportage, racconterà la residenza d’artista Pèire que préiquen attraverso nove scatti in bianco e nero.
Le fotografie esposte sono state realizzate dai fotografi di Progetto HAR Roberta Barale, Monica Barbero, Ober Bondi, Ugo Canavese, Alice Faletto, Silvia Fea e Roberto Olivero.
2021 | Il racconto
Il 2021 è stato dedicato al racconto dei prodotti della residenza Pèire que préiquen, presentati al pubblico il 12 e 13 giugno con la loro inaugurazione presso il Museo Terra del Castelmagno e la passeggiata animata sui sentieri dei cavatori.
Durante l’estate 2021, i visitatori hanno potuto apprezzare: un cortometraggio in cui le voci degli artisti e della curatrice della residenza si mescolano ai materiali video d’archivio dei lavoratori delle cave a metà ‘900; una mostra fotografica del gruppo HAR Fotografia, che testimonia attraverso l’immagine fotografica lo stato attuale delle cave, con le tracce storiche e i tanti colori nascosti, e il lavoro in residenza; un allestimento audio-visivo per rendere fruibili in modo permanente le opere teatrali e sonore di Dario Anghilante e di Simone Sims Longo, originariamente pensate come performance temporanea.
Da San Pietro, partendo dal Museo Terra del Castelmagno, è possibile seguire i cartelli che, attraverso un facile percorso, condurranno alle laouziere passando dalle borgate di Combetta e Fugirous, un tempo abitate dalle famiglie dei cavatori. Dalle cave si continua a piedi fino a raggiungere la strada carrabile che porta all’opera di land art Sulla via del Ritorno di Johannes Pfeiffer e, continuando, al punto di partenza nel paese di San Pietro.
2020 | La residenza
A marzo 2020 abbiamo lanciato una call per la selezione di un land artist: l’artista vincitore è risultato JOHANNES PFEIFFER, land artist originario di Ulm (Germania) da tempo residente a Lanzo Torinese, che ha affiancato il sound-artist SIMONE SIMS LONGO e l’attore DARIO ANGHILANTE. Scopri di più qui!
Dopo lo stop per l’emergenza Covid-19, i lavori hanno ripreso: nel mese di luglio 2020 gli artisti hanno iniziato a conoscersi, esplorare le cave, informarsi sulla storia locale, incontrare le comunità. A settembre hanno completato i propri tre progetti artistici, che sono stati presentati al pubblico l’11 ottobre 2020.
2021 | Il racconto
Il 2021 è stato dedicato al racconto dei prodotti della residenza Pèire que préiquen, presentati al pubblico il 12 e 13 giugno con la loro inaugurazione presso il Museo Terra del Castelmagno e la passeggiata animata sui sentieri dei cavatori.
Durante l’estate 2021, i visitatori hanno potuto apprezzare: un cortometraggio in cui le voci degli artisti e della curatrice della residenza si mescolano ai materiali video d’archivio dei lavoratori delle cave a metà ‘900; una mostra fotografica del gruppo HAR Fotografia, che testimonia attraverso l’immagine fotografica lo stato attuale delle cave, con le tracce storiche e i tanti colori nascosti, e il lavoro in residenza; un allestimento audio-visivo per rendere fruibili in modo permanente le opere teatrali e sonore di Dario Anghilante e di Simone Sims Longo, originariamente pensate come performance temporanea.
Da San Pietro, partendo dal Museo Terra del Castelmagno, è possibile seguire i cartelli che, attraverso un facile percorso, condurranno alle laouziere passando dalle borgate di Combetta e Fugirous, un tempo abitate dalle famiglie dei cavatori. Dalle cave si continua a piedi fino a raggiungere la strada carrabile che porta all’opera di land art Sulla via del Ritorno di Johannes Pfeiffer e, continuando, al punto di partenza nel paese di San Pietro.
2020 | La residenza
A marzo 2020 abbiamo lanciato una call per la selezione di un land artist: l’artista vincitore è risultato JOHANNES PFEIFFER, land artist originario di Ulm (Germania) da tempo residente a Lanzo Torinese, che ha affiancato il sound-artist SIMONE SIMS LONGO e l’attore DARIO ANGHILANTE. Scopri di più qui!
Dopo lo stop per l’emergenza Covid-19, i lavori hanno ripreso: nel mese di luglio 2020 gli artisti hanno iniziato a conoscersi, esplorare le cave, informarsi sulla storia locale, incontrare le comunità. A settembre hanno completato i propri tre progetti artistici, che sono stati presentati al pubblico l’11 ottobre 2020.
Guarda l’intervista all’artista JOHANNES PFEIFFER >
< Guarda l’intervista all’artista DARIO ANGHILANTE
Guarda l’intervista all’artista SIMONE SIMS LONGO >
Guarda l’intervista all’artista JOHANNES PFEIFFER >
Guarda l’intervista all’artista SIMONE SIMS LONGO >
Il progetto Pèire que préiquen nasce in partnership con l’Associazione Chambra d’Òc e l’Associazione NOAU | officina culturale, con il contributo della Fondazione CRC nell’ambito del bando “Residenze d’artista”.
Il progetto si avvale della collaborazione di istituti di ricerca, enti pubblici e realtà culturali del territorio, che hanno apportato conoscenze, idee e competenze per lo sviluppo di un progetto che vuole dialogare con la comunità della Valle Grana e del territorio cuneese.
Aderiscono al progetto: Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, Comune di Monterosso Grana, progetto HAR fotografia, Associazione Culturale Contardo Ferrini, Fondazione Filatoio Rosso, Viano marmi s.n.c., Unione Montana Valle Grana.